Ho un’amico Direttore di Banca che…
Il rapporto personale con il Direttore di Filiale o con il Gestore, ormai non basta più.
I rapporti tra imprenditore e banca vanno sempre più spersonalizzandosi, che ci piaccia o non ci piaccia, grazie alle nuove regole di Basilea 2 e Basilea 3.
Il rapporto personale con il Direttore di Filiale o con il Gestore, ormai non basta più.
I rapporti tra imprenditore e banca vanno sempre più spersonalizzandosi, che ci piaccia o non ci piaccia, grazie alle nuove regole di Basilea 2 e Basilea 3.
E questo sia perché queste figure ruotano con una rapidità impressionante a causa di molteplici riorganizzazioni interne e a causa di fusioni sia perché i sistemi informativi delle banche sono sempre più voraci di informazioni.
E i sistemi informativi sono alla base della catena decisionale, sia degli affidamenti che delle condizioni.
E come difendersi da queste mutate condizioni?
Non bisogna lasciarsi ingannare dal vecchio modo di ragionare: il cosiddetto “amico” Direttore Bancario nulla può più fare per noi, oramai.
Ecco perché è indispensabile fornire alla banca un regolare flusso informativo:
bilanci, situazioni contabili intermedie almeno semestrali, budget annuali e, se possibile, previsionali a medio termine.
Ma anche descrizione degli organigrammi aziendali, delle figure chiave, dei principali clienti e fornitori, delle vostre impressioni sulle prossime evoluzioni del mercato della vostra azienda.
Gli aspetti positivi di questo flusso di informazioni sono due:
1. Pur cambiando il funzionario della banca, le informazioni restano presenti nella pratica di fido e sono subito utilizzabili per il rinnovo dei fidi;
2. Si fornisce l’idea dell’organizzazione della propria azienda, che abbiamo il pieno controllo della situazione (contabile e non) e sappiamo bene come muoverci nel nostro mercato.
Sono assolutamente da concordate preventivamente:
a) assegni emessi senza copertura,
b) ritardi nei rientri di fidi temporanei,
c) proroghe di crediti che causano insoluti ecc.
Ma è altrettanto indispensabile pretendere un corrispondente flusso informativo da parte della banca, per tenere sotto controllo:
1. importo, scadenza e forma tecnica delle linee di credito,
2. tassi e condizioni accessorie applicate
a) dimostrare che non siamo degli sprovveduti,
b) controllare gli estratti conto (anche le banche sbagliano, non fosse altro perché le loro procedure informatiche sono molto complesse/articolate e magari l'impiegato non è così preparato),
c) gestire al meglio conti correnti e i fidi in genere, evitando gli sconfinamenti, ed utilizzando le diverse banche con le quali operate, per i loro servizi meno cari e possibilmente più efficienti.
E' indubbiamente un lavoro molto impegnativo e tecnico che deve essere pianificato e svolto con costanza e professionalità sotto il diretto controllo dell'imprenditore e, ovviamente, con la collaborazione di un consulente specializzato.
Bruno Sodo - Redazione DiGiNews