Che sia l'ora di pranzo o l'ora di cena, le compagnie telefoniche ci ricordano ogni giorno la loro esistenza e le loro nuove, incredibili offerte. Questa volta però sembra che TIM abbia decisamente esagerato!
Il Garante per la Privacy ha presentato denuncia contro TIM al Tribunale di Milano, che l'ha accolta: l'operatore telefonico ha contattato ben due milioni di ex clienti che non avevano prestato consenso per poter essere richiamati dopo la disdetta. La difesa (decisamente ridicola) di TIM ha sostenuto che il ricontatto dei vecchi clienti avesse proprio lo scopo di chiedere il consenso di cui sopra, ma il Tribunale l'ha respinta giudicando l'attività del gestore come puramente promozionale.
La vicenda non è tanto significativa perché coinvolge TIM, ma perché rappresenta un raro e timido atto dovuto che tenta di riportare il mondo del telemarketing a condizioni di legalità e normalità. Tanti italiani si sono da tempo cancellati da qualsiasi elenco telefonico pubblico e quelli rimasti si sono iscritti invano al Registro delle Opposizioni, ma il telefono squilla comunque ad ogni ora e dall'altra parte della cornetta partono nastri preregistrati e interminabili tentativi (in un misto di lingue diverse) di ottenere un "sì, aderisco" da parte nostra. E se il problema già esaspera i privati, è meglio stendere un velo pietoso per quanto riguarda gli uffici di piccole/medie dimensioni, che potrebbero dare lavoro a uno o più dipendenti solamente per rispondere telefonicamente ogni giorno a offerte commerciali mascherate da "indagini di mercato", "opportunità", "contatti di lavoro" e "nuova clientela"...