Certificato HTTPS e certificati digitali sempre più indispensabili: Google penalizza chi non investe sulla sicurezza
Per aumentare la sicurezza del web, Google ha dato vita ad una lenta ma inesorabile strategia che premia chi decide di implementare nel proprio sito il Certificato HTTPS o certificazione HTTPS e, viceversa, penalizza chi non lo fa.
Per chi (ancora) non lo sapesse, il protocollo HTTPS o Certificato HTTPS non è altro che una variante del tradizionale HTTP, fondamentale per la trasmissione di informazioni sull'intera rete Internet. La S finale trasforma l'HTTP in HTTP Secure ed è un requisito ormai indispensabile per garantire sicurezza a chi condivide informazioni sensibili in rete. Il funzionamento di questo protocollo è molto semplice: grazie ad esso, lo scambio di dati tra l'utente web e il server del sito che gli fornisce i servizi richiesti (home banking, posta elettronica, social network, negozio online, siti istituzionali) avviene tramite certificati digitali SSL o TLS che hanno la funzione di criptare lo scambio dei dati, proteggere la privacy e assicurarsi che le informazioni trasmesse restino sempre integre e inviolate. Una normale connessione HTTP è infatti intercettabile e violabile da parte di hacker o malintenzionati esperti di tecnologia, che si inseriscono tra l'utente e il server per rubare password, numeri di carte di credito, account mail e dati sensibili da usare o rivendere in modo illecito.
Da ormai parecchi anni tutte le piattaforme di home banking, le società di pagamenti digitali (PayPal), i principali store online come Amazon o eBay e i servizi di posta elettronica (Gmail, Yahoo!, Hotmail e compagnia) fanno uso obbligatorio di questi certificati, ma ancora troppi negozi specializzati o siti aziendali sono rimasti indietro sul fattore sicurezza. Detenendo il primato in diversi settori (motori di ricerca, posta elettronica gratuita, browser web), Google ha deciso di dare una "svegliata" al mondo annunciando che a partire da gennaio 2017, il suo browser Chrome (versione 56 in avanti) segnalerà tutte le connessioni HTTP dove sia previsto uno scambio di dati tra un utente e il sito visitato (username, password, eccetera) come NON SICURE. Inoltre, da anni i siti web sprovvisti di Certificato HTTPS vengono penalizzati a livello di posizionamento all'interno del motore di ricerca di Google, che privilegia i siti sicuri e certificati donandogli maggiore visibilità e, conseguentemente, più visite. Per investire in modo sensato sul SEO e puntare ad arrivare primi su Google è oggi necessario, quindi, fare uso anche di certificati di sicurezza digitali validi e aggiornati.
Chiunque scelga di servirsi del web per promuovere la propria azienda e/o vendere i propri prodotti sa da tempo che la fiducia dei clienti è il primo e più importante requisito per farsi scegliere come fornitore di servizi o di beni: dal vivo è possibile ispirare fiducia con un contatto umano, ma sul web è il vostro sito che "parla" per voi! Un sito HTTPS salta subito all'occhio nei browser perché viene evidenziato nella barra degli indirizzi come "sicuro", in verde o con un lucchetto che ne attesta la cifratura dei dati e rassicura gli utenti. Viceversa, qualora un utente si trovasse ad inserire i propri dati in un sito marchiato da Google come "non sicuro", sarebbe certamente propenso a farsi venire dubbi e legittime preoccupazioni sui rischi del condividere le proprie informazioni con un'attività che non sceglie di proteggere adeguatamente la riservatezza, la privacy e la sicurezza dei propri clienti.
Come fare per diventare un sito HTTPS, quindi? Da tempo le procedure per richiedere dei certificati di sicurezza digitali SSL o TLS per un sito web sono state snellite e hanno finalmente raggiunto dei costi abbordabili da parte di tutti. Gruppo DiGi si occupa di installare certificati digitali sui siti dei propri clienti che necessitano del miglior posizionamento SEO possibile e/o di uno scambio di dati sicuro e affidabile con i loro utenti. Acquista qui il certificato per il tuo sito web!