Secondo le dichiarazioni di due ex dipendenti di Kaspersky l'azienda russa avrebbe, in più occasioni, tentato di screditare i concorrenti Microsoft, Avast! e AVG. Questa operazione sarebbe stata effettuata tramite la creazione di file detti "falsi positivi" che facessero
scattare le protezioni dei software della concorrenza senza motivo apparente. Questo, infatti, è il modo più semplice per ingannare un antivirus, che comincia a dare alert ogni secondo irritando l'utente e provocando una disinstallazione brutale del software a favore di un suo concorrente. I falsi positivi sarebbero stati creati tramite l'inserimento di firme sospette all'interno di questi file, che venivano poi messi in circolazione per far scattare tutti i software al di fuori di Kaspersky. Le cosidette firme sono delle informazioni che accompagnano obbligatoriamente un file, identificandone la provenienza e altre caratteristiche utili a semplificare il lavoro dei software di sicurezza. Il meccanismo dei falsi positivi fa affidamento sulla diffidenza dei software, i quali, pur di evitare una minaccia, preferiscono bloccare il file.
Queste dichiarazioni sono state ovviamente smentite ufficialmente da Kaspersky e, personalmente, ritengo tutta la questione poco plausibile, dato che nel 2010 dei ricercatori russi hanno dimostrato che almeno 14 antivirus (!) hanno copiato i database delle firme di Kaspersky! È altamente improbabile, quindi, che l'azienda danneggi sé stessa per screditare competitor più piccoli che, a quanto pare, "competono" prendendo spunto dal lavoro del colosso russo.