Telecamere e videosorveglianza sul lavoro, nuove norme in vista?
Recentemente il Governo ha preso in esame alcuni decreti attuativi della delega fiscale che comprendono lo spinoso tema della videosorveglianza sul posto di lavoro. Tra le proteste dei sindacati, i timori del Garante della Privacy e alcuni piccoli ritocchi ipotizzati dal Ministro del Lavoro Poletti, rimane inalterata
la volontà di estendere a fini disciplinari l’utilizzo di telecamere e apparati di controllo a distanza. In pratica, le aziende potrebbero valutare l’operato di un lavoratore anche tramite riprese video e il controllo di PC, smartphone, tablet e badge utilizzati per l’attività professionale. Tra chi invoca l’avvento di una società distopica simile a quella ipotizzata da George Orwell nel libro 1984 e chi non si preoccupa più di tanto della privacy delle persone sul posto di lavoro, ci sentiamo di portare avanti un’opinione che si collochi nel mezzo: è giusto tutelare sia l’impresa, sia chi ci lavora quotidianamente.
Per fare un esempio, nella sede del Gruppo DiGi sono in funzione costantemente una decina di telecamere di sicurezza che monitorano l’ambiente di lavoro e le postazioni di diversi collaboratori, correttamente informati della loro esistenza. Tramite queste telecamere è possibile verificare anche a distanza la presenza o assenza dei collaboratori in ufficio e la loro attività, che generalmente si divide tra scrittura/progettazione/assistenza clienti al PC e configurazioni o riparazioni tecniche di hardware. Questo abbina perfettamente la necessità di rendere sicuro l’ambiente di lavoro e la possibilità di conoscere il modo in cui viene utilizzato dai collaboratori. I monitor dei PC, gli smartphone, i tablet e i telefoni dei collaboratori sono però categoricamente esclusi da ogni tipo di sorveglianza video/audio per tutelare la loro riservatezza, che resta sacrosanta ovunque si trovino.
Pensiamo sia piuttosto bizzarro, nel 2015, scegliere di valutare l’operato di un dipendente o collaboratore spiandone l’uso del PC o del telefonino. In ogni azienda, pubblica o privata, esistono degli obiettivi ben definiti: assistenza al cittadino, vendita di prodotti o servizi, gestione di problematiche, manovalanza. Come il lavoratore sceglie di raggiungerli e mantenerli sono affari suoi, purché rispetti i tempi, le regole e i criteri di qualità dell’azienda per cui lavora. A parità di risultati o di feedback ricevuto da clienti o assistiti, non c’è alcuna differenza tra chi riesce a portare a termine i suoi incarichi in modo adeguato chattando contemporaneamente su Facebook o chi si dedica unicamente alle mansioni lavorative, se non la personale capacità di comprendere e organizzare al meglio il proprio tempo e lavoro.
Oltre a farne quotidianamente uso per la propria sicurezza, Gruppo DiGi vende e installa due pacchetti completi di videosorveglianza adatti alle esigenze di privati o uffici. Si tratta di formule "chiavi in mano" appositamente studiate per fornire ai clienti un apparato di videoregistrazione wireless aggiornato alle ultime tecnologie, affidabile, sicuro, testato e configurabile a distanza. Date un'occhiata al nostro sistema professionale per aumentare drasticamente la vostra sicurezza e quella di chi vive e lavora con voi!